
Concorso scuola 2016, Consiglio di Stato accoglie ricorso dei non abilitati: “Ammessi a partecipare alle prove”

La partecipazione dei non abilitati è uno dei grandi nodi del concorsone. Il Miur ha fissato come requisito minimo l’abilitazione, secondo sindacati e studi legali avrebbero diritto a partecipare anche i semplici laureati. La rivendicazione è che, fin quando il Ministero permette loro di insegnare come supplenti per far fronte alla carenza di personale, è ingiusto escluderli dalle procedure di assunzione. In un primo momento il Tar aveva bocciato il ricorso. In secondo grado il Consiglio di Stato ha ribaltato il giudizio e concesso la cautelare per partecipare alle prove. “Considerato che l’appello non appare sprovvisto di possibili elementi di fondatezza, l’interesse dei ricorrenti può essere tutelato con l’ammissione all’espletamento delle prove”, si legge nell’ordinanza. Per il momento i giudici si sono espressi solo su tre casi (un diplomato magistrale, un laureato nel 2009 e uno ante 2001), ma il “parere-pilota” dovrebbe applicarsi a catena a tutti gli altri ricorrenti: solo con Anief sono oltre 25mila, e non sono gli unici (lo studio Delia-Bonetti ne conta altri mille); anche se il Miur sta verificando quanti abbiano effettivamente presentato domanda agli Usr, secondo viale Trastevere i numeri potrebbero essere inferiori. Certo, la strada è ancora molto lunga: anche in caso di superamento degli esami, l’iscrizione con riserva nelle graduatorie dei vincitori dovrà passare da un secondo giudizio cautelare. Sempre in attesa del merito, dove le chance di successo sono difficili da pronosticare. Ma per il Ministero, che aveva assicurato che i non abilitati non si sarebbero neppure seduti al banco delle prove, si tratta comunque di una sconfitta.
A rischio ci sono infatti i numeri del concorso (la platea dei candidati potrebbe crescere da 165mila fino a 190mila) e il valore dell’abilitazione, per cui i vincitori del Tfa hanno dovuto sostenere tre prove selettive. Così fosse, il titolo non garantirebbe neppure l’accesso esclusivo al concorso. Dopo il parere del Consiglio di Stato la palla ripassa al Tar, ma a questo punto è improbabile che il tribunale amministrativo neghi la cautelare agli altri ricorrenti. Se la sospensiva arriverà subito, i non abilitati sosteranno i test insieme agli altri candidati, altrimenti è ipotizzabile il rinnovo delle prove con sedute dedicate (sempre entro la finestra del mese di maggio). L’ultima parola, ovviamente, spetterà al Miur: “Ma al Ministero conviene adeguarsi per autotutela, in caso contrario rischierebbe di invalidare tutta la procedura concorsuale”, conclude Marcello Pacifico, presidente dell’Anief. “I giudici oggi hanno detto che i non abilitati hanno diritto almeno a svolgere le prove: è un parere che non può essere ignorato”.
FONTE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/29/concorso-scuola-2016-consiglio-di-stato-accoglie-ricorso-dei-non-abilitati-ammessi-a-partecipare-alle-prove/2682439/
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